venerdì 28 settembre 2007

Ma che c'entrano i neonati con i computer?

Due buone notizie apparentemente senza nessuno nesso.

La prima è che nel 2008 Pordenone sarà la prima città d'Italia a disporre di una rete Wi-Fi pubblica gratuita. Come ho già scritto in un precedente post, penso che la rete sia una grande opportunità per le persone e quindi trovo che questo sia un piccolo primo passo verso la "cittadinanza informatica" (come dice Beppe Grillo). Certo è inutile avere la rete gratuita se molte persone non possono permettersi l'acquisto di un computer oppure se non sono capaci di usarlo. In questo senso mi pare positivo il fatto che la regione Friuli stia istituendo corsi di alfabetizzazione informatica dedicati a categorie come anziani e casalinghe e che preveda contributi per l'acquisto dei pc.
Fonte: Il Sole 24 ore.

La seconda notizia riguarda il boom di nascite che e' stato registrato in settembre presso gli ospedali di Milano. Tra l'altro 8 madri su 10 sono italiane. Può essere benissimo che questo picco sia dovuto all'effetto "vacanze di Natale" ma pare che non si ricordi un mese così prolifico da anni e anni. Un buon segnale che fa sperare nel futuro.
Fonte: Corriere della sera.it

Futuro: ecco quello che accomuna le due notizie.

mercoledì 26 settembre 2007

Psicologia dell'utente

Oggi voglio parlare un po' del mio noiosissimo lavoro. Sono un'impiegata amministrativa in un ente pubblico. Il mio compito, in linea di massima, è quello di riguardare le pratiche che mi passano i miei collaboratori, restituirle se ci sono degli errori, altrimenti firmarle e passarle al direttore per la sua firma. Niente di entusiasmante quindi.
Poichè sono sempre interessata al lato umano di tutte le cose, mi diverto (si fa per dire) a farmi rivelare dalle carte che ho davanti la personalità di chi ci sta dietro. Particolarmente istruttive in questo senso sono le richieste di rimborso delle trasferte che gli utenti compilano quando hanno fatto un viaggio di lavoro.
Innanzitutto quanto e come scrivono. Compilare moduli nel senso comune è considerata una necessità noiosa ed inutile. E' vero che talvolta le informazioni richieste possono apparire superflue ma non è detto che lo siano. Ho notato che spesso le persone ci danno delle lunghe spiegazioni a voce delle spese che hanno documentato, del perchè e del per come, ma sfugge loro una cosa banale e cioè che basterebbe che quella lunga spiegazione la scrivessero in modo chiaro e sintetico sul modulo. Non serve che ce la spieghino se non rimane scritta. E qui vanno nel panico! Sono arrivata a pensare che la gente non sappia più scrivere, cioè non sia più abituata ad esprimere in modo chiaro e conciso un concetto per iscritto. Povere professoresse di Italiano!
Si notano poi differenze di genere: le donne normalmente sono più precise, scrivono in modo più chiaro e si attengono in modo più scrupoloso a quello che viene richiesto. Maggiore senso del dovere? Più amore per l'ordine? Più capacità di mettersi nei panni del cristiano che dovrà leggere e interpretare quello che c'è scritto?
Infine lasciatemi fare una considerazione di merito. Prima ancora di prendere in mano la trasferta, so già se quella persona ha viaggiato in prima classe o si è accontentata della seconda, se a pranzo si è accontentata di un panino e a cena di una pizza o se è andata nel migliore ristorante della zona spendendo il massimo consentito, se si è arrangiata con i mezzi pubblici o se ha preso un taxi per ogni spostamento del suo deretano. In sintesi, se si è ispirata alla sobrietà oppure al "quanto ce vo' ce vo', tanto paga lo Stato". Non importa aggiungere altro: si capisce da quale parte sto.

lunedì 24 settembre 2007

Eroi "verdi"

Forse non tutti sanno che esiste un Nobel "verde", il Goldman Prize, assegnato ogni anno dal 1990 a chi nel mondo si è distinto nella lotta per la salvaguardia dell'ambiente.

Nel 2007 il premio è stato assegnato a:


che ha salvato la foresta di Manitoba, in Canada, da chi voleva tagliarne gli alberi e costruirci sopra centrali elettriche.





che ha fermato le miniere che minacciavano i corsi d'acqua in Mongolia.






che lavora per preservare la foresta pluviale peruviana e i suoi abitanti indigeni.






che ha sconfitto la Shell in Irlanda.




che ha contribuito alla fine della pesca selvaggia del salmone del Nortd Atlantico.




Infine Hammerskhjoeld Simwinga, 45 anni, che ha creato un innovativo programma per preservare gli elefanti in Zambia.

Il premio consiste in un finanziamento di 125 mila dollari per proseguire la loro battaglia.

Fonte: Altreconomia, settembre 2007

venerdì 21 settembre 2007

Frasi celebri di famiglia

Basta parlare dei figli. Esiste anche un marito. Colgo l'occasione per dirgli pubblicamente quanto gli sono grata per la pazienza con cui sopporta i miei sfoghi, con cui condivide con me le preoccupazioni e le speranze, per le discussioni di politica e per le risate che facciamo insieme.

Così oggi gli dedico questo post con le sue frasi ricorrenti:
"Comandi!"= risposta tipica quando mi risponde al telefono.
"Ogni tuo desiderio è un ordine!" = quando gli chiedo qualcosa.
"Dimmi la comanda per la cena"= che devo preparare per cena?
"Ubbidisco al richiamo della natura" = mi scappa la cacca
"Sento che l'ho mosse" = lieve disagio alle gambe, dopo aver camminato per almeno una decina di chilometri, che non si può in nessun caso chiamare stanchezza.
"Dove il maggiore il minore va al cesso" = Ubi maior minor cessat .

Passiamo alle frasi che fanno tanto innervosire i nostri "carino senior e carino junior", come li chiama lui:
"Sei proprio un principino sul pistolino" = bambino viziato
"Guarda il bambino disturbato" = figlio assorto nei suoi pensieri
"Avvocato non chiamato, con la m...a fu pagato" = quando uno dei due fratelli difende l'altro senza che gli sia stato chiesto.
"Non fare il tuo porco comodo!"
"Non abbiamo gli stessi diritti come non abbiamo gli stessi doveri."
"Cos'è questa storia che non fai i compiti?"
"Tale padre, tale figlio."

... e me sono sicuramente dimenticata qualcuna!

mercoledì 19 settembre 2007

Ideali di gioventù

Mi sono imbattuta nella brutta copia di un tema che avevo fatto a scuola, probabilmente in quinta ragioneria, e di cui non so il titolo. Dal contenuto presumo che sia qualcosa del tipo "Quali sono gli ideali in cui credi?". Mi colpisce che, al di là dell'ingenuità legata all'età, sentivo la stessa esigenza che sento oggi di qualcosa che vada oltre la soddisfazione dei bisogni quotidiani e immediati.

"Da bambina non mi chiedevo niente. I miei pensieri riguardavano principalmennte la realtà esterna. Ricordo che la prima riflessione sulla mia condizione l'ho avuta a sette anni quando ho pensato che "finalmente" ero grande.
Con l'inizio dell'adolescenza è cominciata l'angosciosa riflessione su me stessa: mi vedevo cambiare di mese in mese, cominciavo a conoscermi, soffrivo per i miei difetti e le mie incapacità, lottavo per conquistare dai miei genitori uno spazio di libertà da gestire da me (cosa avrei fatto di quella libertà non sapevo). La mia attenzione in quel periodo era rivolta ad analizzare me stessa. Verso i quindici o sedici anni ho superato questo stadio, ho preso coscienza di quella che ero, ho comiciato ad accettarmi.
Il mio sguardo allora si è rivolto verso la realtà esterna e mi sono chiesta: "Io, con queste capacità, con questi limiti, perchè vivo? Qual è lo scopo che voglio raggiungere negli anni futuri della mia esistenza?" Da allora si è aperta una grossa crisi che tutt'ora non ho risolto.
Sono arrivata, comunque, alla conclusione che le difficoltà che incontro nel superare questo periodo sono dovute soprattutto alla crisi che è in atto nella nostra società. Sono ormai tramontati i valori tradizionali legati alla religione, ma sono in crisi anche quegli ideali che avevano guidato tanti giovani nella contestazione del sessantotto.
Nello stesso modo io non credo in Dio e nella religione ma non trovo nemmeno la forza di impegnarmi politicamente e socialmente. Cerco di esaminare quali sono i "motivi di vita" delle persone che mi circondano ma mi accorgo che non possono andare bene per me perchè sono legati ad un'epoca che non è la mia. La maggior parte dei miei coetanei non ha preso coscienza di questo problema e vive con molta più spensieratezza ma anche più superficialità di me.
Vi sono cose che mi realizzano come ascoltare la musica, suonare la chitarra, viaggiare, scrivere ma nello stesso momento in cui ne godo sento che sono effimere e sento che non basta vivere per me stessa. Da qui la necessità di trovare un ideale, un compito che vada al di là della mia vita e dia senso alla mia esistenza.
Mi piacerebbe molto impegnarmi con il movimento femminista ma sono abbastanza isolata, non conosco nessun collettivo e allora mi limito a leggere la stampa femminista e a partecipare a qualche manifestazione."
(anno scolastico 1980-81?)

lunedì 17 settembre 2007

Alla difesa dei neuroni rimasti

I segni del tempo che passa sono gli sgraditi compagni della nostra fugace esistenza. A chi non scoccia invecchiare! Quando sono tentata di lamentarmi dei miei sintomi di invecchiamento, penso ad una mia collega, morta a 56 anni di leucemia nel giro di cinque mesi, e smetto immediatamente di farlo. Da allora infatti mi dico "evviva le mie rughe, i miei capelli bianchi, i miei piccoli acciacchi".
Una cosa però che mi secca assai di più della decadenza fisica è quella cerebrale. Odio quando, sempre più spesso, non mi vengono le parole, quando non riesco a fare i calcoli in fretta (nonostante di mestiere faccia la contabile!), quando non mi ricordo le cose. Come diceva Anna Magnani: "E' meglio non avere le grinze nel cervello".
Quello che temo maggiormente è di diventare con gli anni sempre meno flessibile di idee. Ho paura di diventare poco aperta al nuovo e di non riuscire più a mettere in discussione la mia visione del mondo. Osservo i miei genitori e mi chiedo se anch'io alla loro età passerò ore a discutere di questioni senza nessuna importanza tipo se dormire con la finestra aperta o chiusa. Non voglio invecchiare così! Voglio mantenere la capacità di stupirmi di fronte al nuovo.

giovedì 13 settembre 2007

Le buone notizie sono come le ciliegie

Non posso non citare nella mia collezione di buone notizie la liberazione di Pegah Emambakhsh, la donna iraniana che rischiava l'estradizione dalla Gran Bretagna e la morte nel suo paese semplicemente perchè lesbica.
Grazie alle pressioni internazionali, alla mobilitazione promossa dal Gruppo EveryOne, il governo britannico ha cambiato posizione ed il suo status non è più quello di persona accusata di immigrazione clandestina ma di rifugiata in attesa di permesso di soggiorno. Non sarà quindi costretta a tornare in Iran.
Certo per il caso di Pegah che si conclude bene, credo che siano tanti i casi di donne che subiscono discriminazioni di ogni tipo soprattutto in paesi a libertà fortemente limitata come l'Iran.

fonte: Repubblica.it e L'Unità on line.


Siccome le buone notizie sono come le ciliegie, una tira l'altra, lasciatemi aggiungerne un'altra, piccina, piccina, che non è finita su nessun giornale ma a cui ho partecipato di persona.
Ieri pomeriggio a Firenze è stata inaugurata la nuova Scuola Media Ottone Rosai. L'edificio, ottenuto restaurando le precedenti strutture ottocentesche dei pubblici macelli, è molto bello, accogliente e realizzato in modo da sfruttare il più possibile la luce naturale come vedete dal lucernario del corridoio. Gli arredi sono tutti nuovi e fanno venire proprio voglia di andare a scuola. Mi ha colpito molto la cura dei particolari come per esempio l'aula di musica abbellita con dei vecchi dischi di vinile,








oppure il fatto che nella classe di mio figlio qualcuno si fosse preso la briga di fare un cartellone di benvenuto con tutti i nomi dei bambini.
Sono piccole cose, forse poco importanti, ma mi ha commosso che qualcuno si sia preso cura in tal modo di una scuola pubblica, un bene di tutti noi, uno dei tanti beni comuni di solito così trascurati e maltrattati.

fonte: Artemisia's blog.

martedì 11 settembre 2007

L'anima spenta della scuola

Avvicinandosi l'inizio dell'anno scolastico, che io vivo da genitore, mi è ritornato tra le mani un'articolo di Marina Boscaino, apparso su L'Unita un paio di mesi fa, e che avevo ritagliato perchè mi era perso interessante.
L'autrice afferma che il declino della scuola italiana si è acutizzato negli anni Novanta perchè sempre più utenti, affascinati dal culto del successo immediato, hanno chiesto una scuola "depotenziata da funzioni istituzionali forti, sempre più ridotta a mercato di sottocultura e di sottoinformazione". Dall'altra parte gli insegnanti hanno sempre meno riconoscimento sociale, subiscono la rottura del patto educativo con le famiglie e sono sempre piu' demotivati e disorientati.
La Boscaino conclude:
"La scuola italiana oggi vive succhiando parassitariamente le energie di folti gruppi organizzati di resistenza attiva. Gente che, nonostante questo panorama sconfortante, l'umiliazione economica e sociale, la noncuranza della politica, l'accidia di molti colleghi e dirigenti scolastici, decide di non mollare: si aggiorna, partecipa, interviene, studia, educa, motiva, ci crede, ci sta. Non è civile. Perchè è il gioco al ribasso di chi sa di poter contare sui soliti idealisti: là dove - paradossalmente - l'idealismo sta nell'interpretazione corretta del mandato costituzionale. Non è civile da parte dello Stato, che nella scuola dovrebbe investire. Nè da parte di chi interpreta in maniera impiegatizia un lavoro fondamentale per ciò che il nostro paese diventerà. Che segue i collegi dei docenti con la busta della spesa sotto la sedia, nell'impazienza di archiviare una pratica noiosa; che segue i propri allievi con l'automatismo, l'indifferenza, la non adesione che non possono essere mai riservati a bambini e ragazzi. Se gli insegnanti italiani sono ridotti a una specie di sottoproletariato, la responsabilità - oltre che del disinvestimento politico - è anche dei troppi tristi travet che circolano nelle nostre scuole"
Nella descrizione degli insegnanti che non mollano ho rivisto i miei amici Carmela, Erica, Marina, Giulia e Fabio. Mi piacerebbe sapere il loro parere sulla questione.

domenica 9 settembre 2007

Un buon segnale

Come ho scritto qualche giorno fa ai miei amici Davide e Mirco, nutrivo (e nutro tutt'ora) diverse perplessità riguardo all'iniziativa del V-Day di Beppe Grillo, le stesse che esprime in modo sintetico ma efficace Piero Ricca. Ciò nonostante ieri sera sono andata in Piazza della Repubblica a firmare la proposta di legge che sta alla base dell'iniziativa, perchè i suoi contenuti mi trovano d'accordo e mi ha fatto piacere leggere stamani sul giornale che sono state raccolte 300 mila firme.
La buona notizia, secondo me, sta nel fatto che la gente sia uscita di casa e sia andata a firmare e, come nel caso del referendum, abbia mostrato la voglia di partecipare, di essere protagonista e di non volersi chiudere nella propria delusione.
Inoltre, come fa notare Michele Serra nel suo editoriale, è anche un po' la vittoria di internet sull'onnipotenza della televisione.

venerdì 7 settembre 2007

Ma cosa cerca la gente su internet?

Come sapranno i pochi affezionati lettori di questo blog, non mi importa granchè del numero di accessi ad esso, quanto della qualità dei medesimi. Un contatore però l'ho inserito anch'io (lo vedete in fondo alla pagina), più per curiosità che altro. Una cosa molto divertente e assai istruttiva è guardare cosa cercano coloro che sono approdati a questo blog. Nel 90% dei casi cercano notizie su Artemisia Gentileschi e in particolare sono alla ricerca del dipinto che sta nel mio profilo. Qualcuno però cerca qualcos'altro.

C'è chi genericamente cerca:
- blog più carini
- blog + bello

chi si pone domande esistenziali:
- capire cosa farò da grande
- che cosa faro nella vita (sic)
- come salvarsi
- perchè è difficile accettarsi
- perché sono infelice
- tristezza dfi non riuscire (sic)

tanti cercano risposte a problemi di salute:
- quali rimedi omeopatici per lombalgia
- cistite curare con farmaci omeopatici
- gel arnica a che cosa serve?
- la bici fa male per chi soffre di lombosciatalgia
- la cistite la curo così
- cosa evitare con la cistite
- cosa non mangiare con la cistite
- blog lombalgie
- panca ad inversione utilizzo opinioni
- Blog su difese naturali
- male ai piedi da chemioterapia
- stanchezza piedi
- non riesco a stare ferma in piedi

qualcuno probabilmente ha problemi con i figli:
- mamme con adolescenti
- RAGAZZI GRASSI
- mangiare sano ricreazione scuola
- figlia con la febbre a 39
- mio figlio dodicenne palestrato

rimane comunque un mistero il perchè siano arrivati sul mio blog quelli che hanno cercato:
- scuola costumista teatrale
- delon faccia
- i soldi devono lavorare per me
- si puo avere un bambino a quarantacinque rimanere incinte (sic)
- giorni in cui posso provare a rimanere incinta
- erotismo nell'antica roma
- abiti da monaca
- vestito di carnevale da odalisca
- vestita da scolara sexy foto

mercoledì 5 settembre 2007

Uòlter visto dai giovanissimi

Bologna, 2 settembre 2007. Festa nazionale de L'Unità.
La sala "14 ottobre" è già piena un'ora prima dell'inizio dell'intervista a Walter Veltroni, prevista per le 18. Trovo posto sui gradini alle spalle delle poltrone preparate per i relatori. Intorno a me l'età media è piuttosto alta, sui 55-60 anni.
Un'ovazione accoglie l'entrata di Uòlter sottolineata, a tutto volume, dalla canzone di Mino Reitano "Il cielo è sempre più blu". La gente, veramente tanta, lo acclama in piedi. Riotta comincia con le domande.
Noto in terza fila due ragazzine sui 12 anni: una bellina, impettita, con i lunghi capelli neri legati a coda di cavallo, l'altra con gli occhiali, un po' meno sicura di sè. Dietro di loro un ragazzo sui 14 anni seduto accanto ai suoi genitori.
"Come diavolo avranno fatto a convincerli a venire ad un dibattito politico?" mi chiedo "I miei figli mi avrebbero fatto una sonora pernacchia se glielo avessi proposto! Inoltre, per trovare posto nelle prime file, avranno anche aspettato un casino!"
Qualche fila più indietro un'altra ragazzina legge "High School Music" ed un bambino di 7-8 anni pispoletta sul game-boy. "Ecco, questi mi paiono già più normali!" penso.
Uòlter dice che i giovani vanno ascoltati: le ragazzine della seconda fila e il ragazzo applaudono.
Uòlter inveisce contro quelli che fanno i palinsesti e in particolare contro chi ha mandato in onda il Grande Fratello. Dice che la trasmissione fa passare un messaggio sbagliato ai giovani. Bisogna far capire ai giovani che il futuro è fatto di fatica e di talento: la ragazzina bellina applaude convinta.
Uòlter parte per la sua sviolinata d'obbligo a Fassino: la platea applaude entusiasta, così come la ragazzina bellina, ma il ragazzo della terza fila ha la faccia scocciata ed è sempre più distratto.
Uòlter dice che bisogna contrastare ancora di più l'evasione fiscale: la bellina e il ragazzo applaudono.
"Bisogna smettere di essere il paese dei veti!" Il ragazzo sbadiglia.
Uòlter parla di che cosa farebbe se ci fosse una crisi di governo. La pazienza dei nostri tre ragazzi mostra segni di cedimento: si stropicciano la faccia, si stirano, si scrocchiano le dita, sbadigliano. La ragazzina della sesta fila ha quasi finito il suo "High School Music".
Sono le 19.30. Uòlter passa a parlare di cinema. Forse anche la mia pazienza sta per finire. Sarà meglio che vada, non vorrei prendere il treno...

http://bologna07.festaunita.it/gw/producer/dettaglio.aspx?id_doc=6274

lunedì 3 settembre 2007

Settembre è il mese del ripensamento

Settembre è il mese del ripensamento
sugli anni e sull' età,

dopo l' estate porta il dono usato
della perplessità, della perplessità...

Ti siedi e pensi e ricominci il gioco
della tua identità,

come scintille brucian nel tuo fuoco
le possibilità, le possibilità...


Così cantava Francesco Guccini in una canzone della mia giovinezza. Ho sempre trovato molto veri questi versi. Trovo che in questo periodo, quando le vancanze sono più o meno finite, quando si avvicina l'inizio della scuola e di altre attività, si è portati a fare bilanci della propria vita o buoni propositi, forse anche di più di quelli che si fa a Capodanno.
Scrive la mia amica Anna:
"Sono io che in questo periodo, ma passerà lo so, sono leggermente stanca dei mulini a vento e il senso di inadeguatezza si è rimpossessato prepotentemente di me."
Scrive la mia amica Giulia:
"Oggi sono triste, e mi chiedo se vale ancora la spesa di scrivere, di raccontare."
Ed io sono qua che sento l'autunno avvicinarsi insieme alla voglia di chiudermi a riccio nei piccoli e confortanti piaceri quotidiani. Spero che mi ritorni la voglia di fare e che trovi nuove "scintille nel mio fuoco delle possibilità".
Settembre è il mese del ripensamento...

sabato 1 settembre 2007

Nessuno tocchi Caino

Non mi sono dimenticata della rubrica delle buone notizie, ma trovarle è veramente raro.
Ieri mattina, ascoltando il GR di Popolare Network, finalmente ne ho colta una che sicuramente conoscerete già.
A poche ore dall'esecuzione, quando ormai anche l'ultima speranza stava svanendo, il governatore del Texas, Rick Perry, ha commutato la pena di morte per Kenneth Foster in ergastolo. Pare che fosse la prima volta, da quando è al potere in Texas, che questo governatore conservatore abbia fermato il boia e lo ha fatto dopo che il Board of Pardons and Paroles dello stato del Texas (la commissione statale per la grazia e la libertà condizionata) gli aveva raccomandato, con sei voti a uno, di salvare la vita del condannato.
"E' positivo che si sia deciso di commutare la pena capitale in ergastolo senza condizionale" ha commentato Elisabetta Zamparutti, tesoriere dell'associazione Nessuno tocchi Caino e curatrice del Rapporto 2007 sulla Pena di morte nel mondo. "Significa che il politico ha dovuto prendere atto del trend dell'opinione pubblica americana la quale secondo recenti sondaggi preferisce la condanna all'ergastolo piuttosto che a morte. Soprattutto per i diversi casi, venuti alla luce, di innocenti condannati a morte".
Kenneth Foster non ha ucciso nessuno ma era stato condannato a morte in base alla «legge delle parti» vigente in Texas che rende colpevole per associazione (e gli addossa il crimine medesimo) chi, in grado di evitarlo, non sia intervenuto per fermare un omicidio.
Fonti: GR Radio Popolare e Repubblica.